“Oh, io sono un mezzo fallito. Il poco che so lo devo al mio professore, Albert Sorel. “Cosa vuol diventare?”, mi domandò. <Diplomatico.> <Ha una grossa fortuna?> <No.> <Può con qualche apparenza di legittimità aggiungere al suo cognome un nome celebre?> <No.> <E allora rinunci alla diplomazia.> <Ma allora cosa posso fare?> <Il curioso.> <Non è un mestiere.> <Non è ancora un mestiere. Viaggi, scriva, traduca, impari a vivere dovunque, e cominci subito. L’avvenire è dei curiosi di professione. I francesi sono rimasti chiusi in casa per troppo tempo. Troverà sempre un giornale che paghi le sue scappatelle.>”
Jules e Jim
E come una moderna Alice, apro le porte più piccole per infilarmici dentro. Cerco l’essenza delle cose nascoste dietro maschere indossate all’occorrenza. E resto a chiedermi se è poi così vero che l’Amore non sappia durare nel tempo, se è poi così vero che siamo fatti per camminare a distanza, inseguendo cuori impazziti che percorrono binari diversi, su corsie dirette chissà dove. E quelle singole parole che volteggiano nell’aria come fumo da una pipa, si tingono di colori diversi e spariscono nell’azzurro.
Come una moderna Alice, osservo quello che mi circonda, rifiutandomi di trovarci rifugio.
Come una moderna Alice, mi perdo fino quasi a perdere i confini tra la realtà e il sogno, mescolandoli tra loro, dandogli nuova forma e ritrovandomi nuova.
Per la terza proposta dell’MTC, ho deciso di proporre una zuppa che la compagna di mio zio, russa, ha inviato tramite whatsapp a mia madre e che lei ha girato a me. Non la conoscevo e me ne sono innamorata appena ne ho sentito l’odore.
SUP CON FRIKADELKI – ZUPPA CON POLPETTINE RUSSA
INGREDIENTIper 4 persone
Per il brodo
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
2 foglie di alloro
pepe nero in grani
In una pentola, versare le verdure e l’alloro, coprire con acqua fredda e portare a ebollizione. Raggiunto il bollore, abbassare la fiamma e far sobbollire per 30-40 minuti. Passato questo tempo, eliminare le verdure.
Per le frikadelki
350 g macinato misto di suino e bovino
aneto secco
2 cucchiai di semolino
sale
pepe
In una ciotola, riunire tutti gli ingredienti e creare un impasto morbido e omogeneo. Formare delle polpettine grandi quanto una nocciola e tenere da parte.
Per completare
2 patate
2 carote
2 foglie di alloro
olio extravergine d’oliva
Pelare, lavare e tagliare a cubetti le patate, tenere da parte. Grattugiare o tagliare a brunoise le carote.
Versare le patate e le frikadelki nel brodo bollente e far cuocere 10 minuti a fiamma moderata. Intanto rosolare le carote con l’alloro in un filo d’olio finché non saranno morbide. Unire le carote al brodo, far insaporire qualche minuto e servire caldo con altro aneto.
Partiamo dal presupposto che se ci sono le polpette per me vinci a tavolino 🙂 Poi una zuppetta così ristoratrice immagino il benessere che doni mangiarla! Intendo all’anima, oltre che – ovviamente – alle papille.
Comunque… l’Amore dura nel tempo! Ne ho le prove.
Come in tutte le cose nascondersi dietro “destini” o “caratteri diversi” o ancora “cuori impazziti” è un alibi bello e buono. Alla base di tutto – sono fermamente convinta – esiste la volontà. La volontà di essere felici. La volontà di alimentare i sentimenti. Nessuno nasce come un puzzle ad incastro, in amicizia come in amore. Superata la fase dell’istinto è tutto guidato dalla volontà e dall’impegno. I sentimenti richiedono impegno.
La felicità non cade dal cielo. Va fortemente cercata, voluta, costruita e procurata… secondo me 🙂
Ecco, probabilmente è la volontà che vedo mancare o forse ci si ritrova troppo ingenui di fronte agli impegni che l’amore richiede.. come se dovesse essere un eterno innamoramento, un rose e fiori continuo, che duri a vita con la stessa freschezza. La felicità non cade dal cielo.. e lo si può dire su tutto 🙂
Ho quasi letto “zup e friariell”, ma questo era un errore, ovvio.
Dopo aver letto il post, tutto mi è stato più chiaro, dal messaggio su wòzupp in poi 🙂
Le zuppe sono davvero un piatto presente in tutte le cucine del mondo ed è bello scoprirne di nuove.
Non so se l’Amore dura nel tempo; se la fatica che costa a farlo durare verrà ripagata da giorni sereni.
So che la promessa dell’aroma di questa zuppa durerà nella mia memoria… per ripeterlo presto.
Nora
E’ quello che mi chiedo anche io, se la fatica che costa portarlo avanti possa essere in qualche modo ripagato da giorni sereni e non, come capita spesso, da arrabbiature e fine di discorsi e parole. E’ questa la cosa che mi terrorizza
Ho notato il tuo ingresso all’MTC e ne sono felicissima. Anzi a dire il vero credevo ne fossi parte attiva da tempo 🙂 Beh meglio tardi che mai. Benvenuta 😀
Mano, mano che ti conosco, scopro nuove affinità, a volte quasi ad essere l’una il completamento dei pensieri dell’altra. A volte le parole dell’una capitano comedoni per l’altra, ne spiegano i pensieri, mettendo nero su bianco quello che forse non si ha neanche il coraggio di confessare a se stessi.
Stupenda! L’introduzione e la ricetta: non ho parole.
Guarda comunque che l’elenco delle ricette per “Il tema del mese” non partecipa alla sfida, serve solo ad allargare le conoscenze, sia di chi le cucina e pubblica sia di chi ne legge il resoconto, su argomenti legati alla sfida. Quindi richiama la tua fonte, fatti dare la sua versione del borsch e raccontacelo: anche se non è più per l’MTC stai certa che farà furore!
Sì, sì, Anna Maria. Lo so e infatti ho sia la ricetta del Borsch, sia questa della sup con frikadelki. Tra le due ho preferito prima provare questa di Frikadelki, poi magari proverò il Borsch e vedrò le differenze di lavorazione e ingredienti 🙂
All’est sono degli assi nel proporre delle zuppe sfiziosissime e corroboranti, ci credo che tu l’abbia trovata deliziosa al punto tale da riproporla! Ti ringrazio per averla proposta perchè qui al confine con l’est la cucina è una grossa commistione culturale, ma questa non la conoscevo 🙂
Un bacio!
Tatiana, anche per me è stata una novità assoluta. Benché avessi una russa in famiglia, sono più le cose che ci chiede di imparare che quelle che ci insegna. Questa gliel’ho tirata fuori dicendole che non le avrei più dato ricette napoletane se non mi avesse detto almeno una ricetta di zuppa. Me ne ha date ben due 🙂
Paolè mi stai facendo uscire pazza con tutte ste zuppe profumate! Scommetto che se non avessi avuto il limite di tre, questo mese saresti andata avanti ad oltranza! 😀 Un bascione fortisiimo
E la curiosità è un vestito che non vorremmo mai smettere di indossare! Quella stessa che ti fa andare a cercare gli ingredienti di una zuppa il cui nome ti solletica la lingua perché non riesci a dirlo bene. Sembra calda e corroborante, perfetta per un freddo come quello dell’Est e che ci manca tanto in questi giorni, per carità piacevolissimo uscire con un golfone ma avere le guance rosse e tornare a casa con il profumo di zuppa è una delle cose più belle dell’Inverno!
Mi piace pensare alla curiosità come a un abito, din quelli bello da indossare per conoscere il mondo è tutto quello che ci circonda. Mi piace pensarla come una ciotoline che raccolga tutto quello che abbiamo imparato. Ecco, nelle zuppe e nei loro nomi curiosi e che si sciolgono in bocca ritrovo proprio quella curiosità 🙂
L’amore deve essere coltivato, richiede fatica e costanza. Ha bisogno di essere innaffiato ogni giorno. Ma sa anche ripagare ampiamente le fatiche. poi può durare o non durare, dipende da tante cose, ma sicuramente non va mai dato per scontato.
Ora che vedo questa tua zuppa ho realizzato che non ho mai fatto in vita mia una zuppa con le polpette. Devo dire che è proprio molto invitante
Sono assolutamente d’accordo. Non va dato per scontato, va rinnovato ogni giorno, come una piccola promessa, come un sole che sorge ogni mattino o un fiore che sboccia ogni primavera, pur sapendo che arriverà l’inverno.
Un abbraccio
Manca la volonta’ tesoro,la pazienza e l’ impegno…l’amore,la viglia di rimanere uniti lo richiede.Quante tempeste,quante grida e scenate,quanti capricci per ogni mio riccio,ma lui paziente e innamorato,io permalosa e innamorata,siamo riusciti a farlo durare per la volonta’ di non separarci mai.Se ci fossimo arresi non avremmo saputo poi,che anche se non svolazzano piu’le farfalle nello stomaco,il cuore sa fare ancor male senza di”noi”…Puo’ durare,se è amore.
Ora mi rassicurò con la tua zuppa,perché non mi chiama da ora di pranzo e gia’ ho i capelli dritti dal nervoso…Ricetta superiore,grazie tesoro
Ecco, è questa cosa di passare per matte ad ogni capriccio (e noi ricce ne facciamo anche tanti) che spesso mi destabilizza, il dover gridare ciò che si desidera perché non si ha la volontà di ascoltare quello che si sussurra. Ed è tutto lì, nella volontà di andare avanti, nonostante tutto. Grazie tesoro, per le tue parole :*
Che buona questa zuppa … io adoro le zuppe e le minestre in genere e questa ha una marcia in più; tra le polpettine e l’aneto … Esiste il vero amore? Si, esiste il vero amore ma va coltivato e curato come una piccola pianticella. Si trasforma nel tempo, non è più quel fremere che senti quando sei giovane o lo hai appena conosciuto. Diventa ancora più grande, si diventa una cosa sola, che non può esistere se manca l’altra persona. Io sono “ripetente” in materia, nel senso che mi sono sposata giovanissima e non era vero amore. poi ho incontrato il mio attuale marito e ora sono molti anni che stiamo insieme … lui è il vero amore. Ho aspettato e alla fine è arrivato, dopo più di dieci anni di solitudine. Buon fine settimana cara Paola
E’ bello sapere che quando proprio non si sperava più, arriva l’Amore a portare una ventata di aria nuova, a dare la forza di lasciarsi andare, crederci e scoprire che ne è valsa la pena aspettare.
Il difficile è non innamorarsi. Di questa zuppa, di questo post, della ricchezza che ti connota e che riesci a condividere in modo cosi naturale attraverso il cibo. Nulla è più importante della curiosità, per vivere in pieno la propria vita e se questo principio vale sempre, in cucina vale di più. Si allargano gli orizzonti e si scava nel profondo. E ti dirò di più. È pure contagiosa, la curiosità. Perché dimmi tu se non è colpa del contagio commentare questa zuppa nella profonda notte vietnamita (sono le tre e mezza)e segnarsi nella lista delle cose da fare le zuppe russe:-):-)bravissima!
Se la curiosità fosse un mestiere, ci potrei vivere e senza neanche fare una vita di stenti. E più forte di me e spesso questa cosa mi aiuta a scoprire e imparare sempre di più. In fondo, se non fossi stata così curiose, neanche ci avrei mai pensato di provare a lanciarmi all’MTC e, invece, eccomi qui 🙂
Io sono già innamorata di questa zuppa con le meravigliose mini polpettine, con il brodo profumato.
Al di la dell’aspetto magnifico e invitante non so come ringraziarti per il contributo culturale che questa zuppa porta al gruppo, alla sfida. Un’alta cultura, altri usi e sapori ce non conosciamo entrano a far parte di questo grand tour mondiale attraverso le zuppe, ma anche attraverso le culture a noi lontane.
Vittoria, sono io a dover ringraziare te per la proposta. Se non ci fossero state le zuppe non avrei mai scoperto tanto altro e non mi sarei lasciata andare così facilmente. E ti ringrazio anche di aver posto il limite di tre, che altrimenti sarei andata avanti a oltranza 🙂
[…] cotto nella zucca in forno di Silvia 168. La saudi shorba di Stefania 167. La sup con frikadelki di Paola 166. La Ciorba radauteana di federica 165.La zuppa di trippe alla Trentina di Manuela […]
Partiamo dal presupposto che se ci sono le polpette per me vinci a tavolino 🙂 Poi una zuppetta così ristoratrice immagino il benessere che doni mangiarla! Intendo all’anima, oltre che – ovviamente – alle papille.
Comunque… l’Amore dura nel tempo! Ne ho le prove.
Come in tutte le cose nascondersi dietro “destini” o “caratteri diversi” o ancora “cuori impazziti” è un alibi bello e buono. Alla base di tutto – sono fermamente convinta – esiste la volontà. La volontà di essere felici. La volontà di alimentare i sentimenti. Nessuno nasce come un puzzle ad incastro, in amicizia come in amore. Superata la fase dell’istinto è tutto guidato dalla volontà e dall’impegno. I sentimenti richiedono impegno.
La felicità non cade dal cielo. Va fortemente cercata, voluta, costruita e procurata… secondo me 🙂
Ecco, probabilmente è la volontà che vedo mancare o forse ci si ritrova troppo ingenui di fronte agli impegni che l’amore richiede.. come se dovesse essere un eterno innamoramento, un rose e fiori continuo, che duri a vita con la stessa freschezza. La felicità non cade dal cielo.. e lo si può dire su tutto 🙂
Semplice,ma sicuramente buonissima, con quel tocco fresco dato all’aneto.
Sì, Mariella. E’ stata una piacevole sorpresa 🙂
Ho quasi letto “zup e friariell”, ma questo era un errore, ovvio.
Dopo aver letto il post, tutto mi è stato più chiaro, dal messaggio su wòzupp in poi 🙂
Le zuppe sono davvero un piatto presente in tutte le cucine del mondo ed è bello scoprirne di nuove.
Fabio
Ahahahah, a volte sono un po’ criptica nelle cose che scrivo. Tra milioni di anni arriveranno a decifrare anche me, oltre che la Gioconda XD
Non so se l’Amore dura nel tempo; se la fatica che costa a farlo durare verrà ripagata da giorni sereni.
So che la promessa dell’aroma di questa zuppa durerà nella mia memoria… per ripeterlo presto.
Nora
E’ quello che mi chiedo anche io, se la fatica che costa portarlo avanti possa essere in qualche modo ripagato da giorni sereni e non, come capita spesso, da arrabbiature e fine di discorsi e parole. E’ questa la cosa che mi terrorizza
Questa è una bella zuppetta molto gustosa che scalda in questi giorni abbastanza freddi ! Buon lunedì !
Andreea, ne ho preparata tanta da tenere anche in congelatore, per coccolarmi appena ho bisogno di riscaldarmi dalle giornate fredde 🙂
Che meraviglia questa zuppa e molto simpatica la tua introduzione..complimenti e felice inizio settimana <3
Grazie Consu 🙂
santo cielo ma che meraviglia!!! per me una novità in assoluto e mi piacerebbe tanto, ma proprio tanto, assaggiarla!
Simo, è velocissima da fare e adattissima a questo periodo di freddo 🙂 Provala e mi dirai 🙂
che bella zuppa confortante!! Anche io da questo mese sono nell’MTC, un abbraccio SILVIA
Ho notato il tuo ingresso all’MTC e ne sono felicissima. Anzi a dire il vero credevo ne fossi parte attiva da tempo 🙂 Beh meglio tardi che mai. Benvenuta 😀
..ed io, come te, amo mescolare diverse dimensioni, sogno e realtà, razionalità e irrazionalità..fino a trovare la mia dimensione, il mio mondo..
Adoro leggerti, è rassicurante, come questa zuppa, così confortante, ricca… deliziosa, con quelle polpettine!
Ti abbraccio Paola, buona giornata 🙂
Mano, mano che ti conosco, scopro nuove affinità, a volte quasi ad essere l’una il completamento dei pensieri dell’altra. A volte le parole dell’una capitano comedoni per l’altra, ne spiegano i pensieri, mettendo nero su bianco quello che forse non si ha neanche il coraggio di confessare a se stessi.
Grazie Ileana e buona giornata a te
Stupenda! L’introduzione e la ricetta: non ho parole.
Guarda comunque che l’elenco delle ricette per “Il tema del mese” non partecipa alla sfida, serve solo ad allargare le conoscenze, sia di chi le cucina e pubblica sia di chi ne legge il resoconto, su argomenti legati alla sfida. Quindi richiama la tua fonte, fatti dare la sua versione del borsch e raccontacelo: anche se non è più per l’MTC stai certa che farà furore!
Sì, sì, Anna Maria. Lo so e infatti ho sia la ricetta del Borsch, sia questa della sup con frikadelki. Tra le due ho preferito prima provare questa di Frikadelki, poi magari proverò il Borsch e vedrò le differenze di lavorazione e ingredienti 🙂
All’est sono degli assi nel proporre delle zuppe sfiziosissime e corroboranti, ci credo che tu l’abbia trovata deliziosa al punto tale da riproporla! Ti ringrazio per averla proposta perchè qui al confine con l’est la cucina è una grossa commistione culturale, ma questa non la conoscevo 🙂
Un bacio!
Tatiana, anche per me è stata una novità assoluta. Benché avessi una russa in famiglia, sono più le cose che ci chiede di imparare che quelle che ci insegna. Questa gliel’ho tirata fuori dicendole che non le avrei più dato ricette napoletane se non mi avesse detto almeno una ricetta di zuppa. Me ne ha date ben due 🙂
Paolè mi stai facendo uscire pazza con tutte ste zuppe profumate! Scommetto che se non avessi avuto il limite di tre, questo mese saresti andata avanti ad oltranza! 😀 Un bascione fortisiimo
Pattipa, hai indovinato. Con le zuppe è un invito a nozze. Potrei viverci 😀
E la curiosità è un vestito che non vorremmo mai smettere di indossare! Quella stessa che ti fa andare a cercare gli ingredienti di una zuppa il cui nome ti solletica la lingua perché non riesci a dirlo bene. Sembra calda e corroborante, perfetta per un freddo come quello dell’Est e che ci manca tanto in questi giorni, per carità piacevolissimo uscire con un golfone ma avere le guance rosse e tornare a casa con il profumo di zuppa è una delle cose più belle dell’Inverno!
Mi piace pensare alla curiosità come a un abito, din quelli bello da indossare per conoscere il mondo è tutto quello che ci circonda. Mi piace pensarla come una ciotoline che raccolga tutto quello che abbiamo imparato. Ecco, nelle zuppe e nei loro nomi curiosi e che si sciolgono in bocca ritrovo proprio quella curiosità 🙂
L’amore deve essere coltivato, richiede fatica e costanza. Ha bisogno di essere innaffiato ogni giorno. Ma sa anche ripagare ampiamente le fatiche. poi può durare o non durare, dipende da tante cose, ma sicuramente non va mai dato per scontato.
Ora che vedo questa tua zuppa ho realizzato che non ho mai fatto in vita mia una zuppa con le polpette. Devo dire che è proprio molto invitante
Sono assolutamente d’accordo. Non va dato per scontato, va rinnovato ogni giorno, come una piccola promessa, come un sole che sorge ogni mattino o un fiore che sboccia ogni primavera, pur sapendo che arriverà l’inverno.
Un abbraccio
Manca la volonta’ tesoro,la pazienza e l’ impegno…l’amore,la viglia di rimanere uniti lo richiede.Quante tempeste,quante grida e scenate,quanti capricci per ogni mio riccio,ma lui paziente e innamorato,io permalosa e innamorata,siamo riusciti a farlo durare per la volonta’ di non separarci mai.Se ci fossimo arresi non avremmo saputo poi,che anche se non svolazzano piu’le farfalle nello stomaco,il cuore sa fare ancor male senza di”noi”…Puo’ durare,se è amore.
Ora mi rassicurò con la tua zuppa,perché non mi chiama da ora di pranzo e gia’ ho i capelli dritti dal nervoso…Ricetta superiore,grazie tesoro
Ecco, è questa cosa di passare per matte ad ogni capriccio (e noi ricce ne facciamo anche tanti) che spesso mi destabilizza, il dover gridare ciò che si desidera perché non si ha la volontà di ascoltare quello che si sussurra. Ed è tutto lì, nella volontà di andare avanti, nonostante tutto. Grazie tesoro, per le tue parole :*
Che buona questa zuppa … io adoro le zuppe e le minestre in genere e questa ha una marcia in più; tra le polpettine e l’aneto … Esiste il vero amore? Si, esiste il vero amore ma va coltivato e curato come una piccola pianticella. Si trasforma nel tempo, non è più quel fremere che senti quando sei giovane o lo hai appena conosciuto. Diventa ancora più grande, si diventa una cosa sola, che non può esistere se manca l’altra persona. Io sono “ripetente” in materia, nel senso che mi sono sposata giovanissima e non era vero amore. poi ho incontrato il mio attuale marito e ora sono molti anni che stiamo insieme … lui è il vero amore. Ho aspettato e alla fine è arrivato, dopo più di dieci anni di solitudine. Buon fine settimana cara Paola
E’ bello sapere che quando proprio non si sperava più, arriva l’Amore a portare una ventata di aria nuova, a dare la forza di lasciarsi andare, crederci e scoprire che ne è valsa la pena aspettare.
Como siempre excelente receta me gustan estos polpete y su caldo, anoto tu receta para mi marido que le va a encantar,abrazos
Y como siempre las tus palabras son muy gentiles 🙂 Abrazos y hasta luego 🙂
Il difficile è non innamorarsi. Di questa zuppa, di questo post, della ricchezza che ti connota e che riesci a condividere in modo cosi naturale attraverso il cibo. Nulla è più importante della curiosità, per vivere in pieno la propria vita e se questo principio vale sempre, in cucina vale di più. Si allargano gli orizzonti e si scava nel profondo. E ti dirò di più. È pure contagiosa, la curiosità. Perché dimmi tu se non è colpa del contagio commentare questa zuppa nella profonda notte vietnamita (sono le tre e mezza)e segnarsi nella lista delle cose da fare le zuppe russe:-):-)bravissima!
Se la curiosità fosse un mestiere, ci potrei vivere e senza neanche fare una vita di stenti. E più forte di me e spesso questa cosa mi aiuta a scoprire e imparare sempre di più. In fondo, se non fossi stata così curiose, neanche ci avrei mai pensato di provare a lanciarmi all’MTC e, invece, eccomi qui 🙂
Io sono già innamorata di questa zuppa con le meravigliose mini polpettine, con il brodo profumato.
Al di la dell’aspetto magnifico e invitante non so come ringraziarti per il contributo culturale che questa zuppa porta al gruppo, alla sfida. Un’alta cultura, altri usi e sapori ce non conosciamo entrano a far parte di questo grand tour mondiale attraverso le zuppe, ma anche attraverso le culture a noi lontane.
Ma come scrivo? ormai sono ubriaca…di zuppe e di parole 🙂
Vittoria, sono io a dover ringraziare te per la proposta. Se non ci fossero state le zuppe non avrei mai scoperto tanto altro e non mi sarei lasciata andare così facilmente. E ti ringrazio anche di aver posto il limite di tre, che altrimenti sarei andata avanti a oltranza 🙂